Nella filmografia di Jean
Rollin incontriamo non solo la presenza di filoni portanti (le sue
vampire nude, i peculiari morti viventi, il cinema hardcore), notiamo
un certo scambio tra questi. Se il cinema delle vampire ha come
tematica forte quella sessuale (preferibilmente saffico o
orgiastico), tutti i suoi film, a parte e solo in parte la produzione
hardcore, nascono da un rapporto tra Eros e Thanathos, dove spesso
entrambi convivono, ma altre volte prevale nettamente uno sull'altro.
Oltre alla produzione dichiaratamente porno dell'autore, Rollin si
dimostra anche più pacato con film erotici o softcore come Les
Trattoirs de Bankock (1984), o
nelle collaborazioni con Jesus Franco (Emmanuelle 6 del
1988,e A la poursuite de
Barbara del 1991). Nel 1993 dirige persino una sorta di
thriller, Killing Car, nel 1985 una commedia
titolata Ne prends pas les
poulets pour des pigeons,
mentre lo troviamo disinvolto anche in un prodotto televisivo
basato sulle avventure del detective Harry Dickson (La
griffe d'Horus, 1990).
Uno dei film più
interessanti della produzione meno conosciuta di Jean Rollin è
Ragazza in amore (La
nuit des traquées, 1980). Il
tema della morte qui è presente soprattutto legata al ricordo,
tuttavia in questa pellicola non incontriamo morti viventi o vampire
porno in cimiteri abbandonati o all'interno di rovine di castelli
diroccati. La sessualità è centrale anche in questa pellicola, ma
in un modo differente da tutti gli altri film del regista francese.
La tematica centrale del film è un tema caro al surrealismo: la
memoria umana.
Girato in nove giorni con
il budget di un porno,1
il film ci introduce in atmosfere rarefatte, spesso torbide, che
accompagnano vicende, come di consueto, che si intrecciano tra il
reale e l’onirico. Il cast di Ragazza in
amore è variegato: Rollin chiama alcuni attori conosciuti
sui set hardcore mescolandoli con altri provenienti da esperienze,
seppur in ruoli minori, in film della Nouvelle Vague. Se Les
Raisins de la mort
è fortemente connesso al cinema degli zombi di George Romero,
Ragazza in amore si ispira ai
primi lavori del regista canadese David Cronenberg. L’atmosfera
clinica e fredda, l’irreale che sconfina nella realtà, la
dimensione psichica della vicenda e la forte connotazione sessuale
della malattia mentale della protagonista rimandano immediatamente lo
spettatore ai capolavori del primo Cronenberg come Il
demone sotto la pelle
(Shivers, 1975) e a Rabid, sete di
sangue (Rabid, 1977).2
Una notte, Robert
incontra una ragazza, Elisabeth (Brigitte Lahaie) che sembra aver
perduto la memoria. I due si innamorano appassionatamente e lei
spiega in maniera romantica e tragica la sua situazione: “Noi
apparteniamo a questo mondo. L’unico mondo esistente. Il mondo del
momento presente”. Elisabeth, infatti, non ricorda nulla del suo
passato, della sua storia, perché la sua mente trattiene solo
l’attimo del momento presente: “Tu – dice a Robert – sei
l’unico ricordo che adesso ho”. Il romanticismo cede il passo
alla drammaticità della condizione in cui se Robert non è presente
a Elisabeth, lei lo dimentica.
Elisabeth viene ritrovata
dal suo dottore che la riporta in una clinica psichiatrica. Robert
cerca una via di fuga, ma i tentativi risultano vani proprio a causa
del problema che affligge Elisabeth. La sua condizione, tuttavia, non
è unica e non deriva da cause psicologiche: tutti i pazienti della
clinica sono affetti dalla perdita cronica della memoria regressiva,
a causa di un avvelenamento da radiazioni. La vicenda, sul finale
acquista pathos e drammaticità: il governo, di fronte a un possibile
scandalo sulle radiazioni insabbia la vicenda, così ché la storia
di Elisabeth e Robert venga dimenticata.
Il tema della sessualità,
come di consueto nel cinema di Rollin, è molto forte e connesso a
quello della memoria. Non solo la fotografia in tutto il film sembra
accanirsi sul corpo nudo di Elisabeth e delle altre detenute della
clinica, ma l’esperienza sessuale di chi soffre del disagio di
Elisabeth riassume la sua condizione drammatica dell’esserci
nell’istante, e del dimenticare poi quell’esperienza ritrovando
nella successiva una nuova verginità: “tutto quello che il mio
corpo ha fatto prima – afferma Elisabeth – è stato dimenticato.
I detenuti si aggrappano proprio all’esperienza sessuale come
simbolo di vita e di come la propria vita e il proprio mondo stanno
rapidamente evaporando.
1
Esiste una versione hardcore della pellicola, titolata Les
filles des traquees.
2
L'influenza di cronenberghiana in Ragazza in
amore è
stata
messa
in
luce
da
Scott
Grantham
in
Video
Watchdog
53, settembre-ottobre
1999.
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