giovedì 12 maggio 2016

RAGAZZE IN AMORE di Michele Tosolini



Nella filmografia di Jean Rollin incontriamo non solo la presenza di filoni portanti (le sue vampire nude, i peculiari morti viventi, il cinema hardcore), notiamo un certo scambio tra questi. Se il cinema delle vampire ha come tematica forte quella sessuale (preferibilmente saffico o orgiastico), tutti i suoi film, a parte e solo in parte la produzione hardcore, nascono da un rapporto tra Eros e Thanathos, dove spesso entrambi convivono, ma altre volte prevale nettamente uno sull'altro. Oltre alla produzione dichiaratamente porno dell'autore, Rollin si dimostra anche più pacato con film erotici o softcore come Les Trattoirs de Bankock (1984), o nelle collaborazioni con Jesus Franco (Emmanuelle 6 del 1988,e A la poursuite de Barbara del 1991). Nel 1993 dirige persino una sorta di thriller, Killing Car, nel 1985 una commedia titolata Ne prends pas les poulets pour des pigeons, mentre lo troviamo disinvolto anche in un prodotto televisivo basato sulle avventure del detective Harry Dickson (La griffe d'Horus, 1990).
Uno dei film più interessanti della produzione meno conosciuta di Jean Rollin è Ragazza in amore (La nuit des traquées, 1980). Il tema della morte qui è presente soprattutto legata al ricordo, tuttavia in questa pellicola non incontriamo morti viventi o vampire porno in cimiteri abbandonati o all'interno di rovine di castelli diroccati. La sessualità è centrale anche in questa pellicola, ma in un modo differente da tutti gli altri film del regista francese. La tematica centrale del film è un tema caro al surrealismo: la memoria umana.
Girato in nove giorni con il budget di un porno,1 il film ci introduce in atmosfere rarefatte, spesso torbide, che accompagnano vicende, come di consueto, che si intrecciano tra il reale e l’onirico. Il cast di Ragazza in amore è variegato: Rollin chiama alcuni attori conosciuti sui set hardcore mescolandoli con altri provenienti da esperienze, seppur in ruoli minori, in film della Nouvelle Vague. Se Les Raisins de la mort è fortemente connesso al cinema degli zombi di George Romero, Ragazza in amore si ispira ai primi lavori del regista canadese David Cronenberg. L’atmosfera clinica e fredda, l’irreale che sconfina nella realtà, la dimensione psichica della vicenda e la forte connotazione sessuale della malattia mentale della protagonista rimandano immediatamente lo spettatore ai capolavori del primo Cronenberg come Il demone sotto la pelle (Shivers, 1975) e a Rabid, sete di sangue (Rabid, 1977).2
Una notte, Robert incontra una ragazza, Elisabeth (Brigitte Lahaie) che sembra aver perduto la memoria. I due si innamorano appassionatamente e lei spiega in maniera romantica e tragica la sua situazione: “Noi apparteniamo a questo mondo. L’unico mondo esistente. Il mondo del momento presente”. Elisabeth, infatti, non ricorda nulla del suo passato, della sua storia, perché la sua mente trattiene solo l’attimo del momento presente: “Tu – dice a Robert – sei l’unico ricordo che adesso ho”. Il romanticismo cede il passo alla drammaticità della condizione in cui se Robert non è presente a Elisabeth, lei lo dimentica.
Elisabeth viene ritrovata dal suo dottore che la riporta in una clinica psichiatrica. Robert cerca una via di fuga, ma i tentativi risultano vani proprio a causa del problema che affligge Elisabeth. La sua condizione, tuttavia, non è unica e non deriva da cause psicologiche: tutti i pazienti della clinica sono affetti dalla perdita cronica della memoria regressiva, a causa di un avvelenamento da radiazioni. La vicenda, sul finale acquista pathos e drammaticità: il governo, di fronte a un possibile scandalo sulle radiazioni insabbia la vicenda, così ché la storia di Elisabeth e Robert venga dimenticata.
Il tema della sessualità, come di consueto nel cinema di Rollin, è molto forte e connesso a quello della memoria. Non solo la fotografia in tutto il film sembra accanirsi sul corpo nudo di Elisabeth e delle altre detenute della clinica, ma l’esperienza sessuale di chi soffre del disagio di Elisabeth riassume la sua condizione drammatica dell’esserci nell’istante, e del dimenticare poi quell’esperienza ritrovando nella successiva una nuova verginità: “tutto quello che il mio corpo ha fatto prima – afferma Elisabeth – è stato dimenticato. I detenuti si aggrappano proprio all’esperienza sessuale come simbolo di vita e di come la propria vita e il proprio mondo stanno rapidamente evaporando.


1 Esiste una versione hardcore della pellicola, titolata Les filles des traquees.
2 L'influenza di cronenberghiana in Ragazza in amore è stata messa in luce da Scott Grantham in Video Watchdog 53, settembre-ottobre 1999.

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